Fulmini e Saette

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Devo ammettere, per chi ancora non lo sapesse, che ho un debole per Thor. Mi piace il Thor norreno classico, mi piace il Thor della silver age Marvel, mi piace pure Thor Ecoterrorista degli ultimate.

Il vichingo giandone più palestrato di Norvegia ha nel mio cuore un posto speciale.

Capirete quindi la mia delusione quando ho visto il primo film di Thor. Un film piacevole, per carità, ma privo del je ne sais quoi che rende un pirla biondo con dei bicipiti grossi quanto il mio tronco Thor.

Mancava forse la grezzura di un Dio (non di un alieno benevolo) che in gioventù ha quasi bevuto i mari e sconfitto la vecchiaia. Macchiava la saggezza di un guerriero che ha combattuto alieni, dei, umani e mostri di paglia e sterco.

A mesi di differenza mi posso permettere di capire che comunque si tratta di un film di “origini” di un supereroe che la marvel proponeva per la prima volta al pubblico blockbuster; Alla fine i Marvel Studios producono film prima per il grande pubblico, e poi per i fan. E comunque, il film aveva di sicuro un paio di qualità redentorie mica male.

E’ quindi con sentimenti contrastanti che mi sono accomodato questa sera all’Odeon per vedere Thor: The Dark World. Ammetto che, come per molti, l’attrattiva principale consisteva nel rivedere sullo schermo la coppia Thor – Loki, un dinamico duo che tante soddisfazioni ha regalato negli Avengers

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Even in Midgard, that Ass.

Iniziamo a bomba; l’operatore mette su la pizza (lo so che siamo nell’era del digitale ma sono nostaglico) del film in 3D. Però nessuno ha gli occhiali, visto che abbiamo pagato per il 2D. La sala si ribella, prendiamo in ostaggio l’omino delle bibite fino a che non ci consegnano occhialini 3D e riparte la proiezione in 2D. Teniamo gli occhiali come trofeo, e il corpo del bibitaro viene esposto fuori della sala a monito.

Il film parte un filo a rilento; Da Thor ad oggi abbiamo beccato un capitano, un uomo di ferro, un vendicatore e chissà quali altri blockbuster, quindi si rende necessario uno spiegone. Dopo una sequenza iniziale che ricorda tremendamente il signore dell’anello, con tanto di “non distruggiamo il doomsday device di turno perchè se non due ore di mascellone senza scopo risultano noiose”, il film ci regala un fantastico cameo di Chris O’Dowd (Roy di IT Crowd, per capirci) e si tuffa poi in una sorta di “ecco perchè Thor non è tornato sulla terra a bombarsi Natalie Portman fino alla dimensione più vicina” che, se non superfluo, poteva forse essere scorciato di brutto.

Non serve nemmeno dirlo, il film acquista ritmo quando l’eccezionale Tom Hiddlestone (Loki, per capirci) appare nell’intreccio della storia.

La storia stessa è quello che ti aspetti da un filmone d’azione: semplice, lineare, un paio di colpi di scena (comunque telefonati) e un twist finale (più che telefonato per chi conosce un minimo i fumetti marvel, ma anche per chi ha un minimo di memoria dei film marvel usciti negli ultimi anni).

Il regista di questo capolavoro (lolno) è Alan Taylor, che magari vi suona familiare come regista di qualche episodio di Game of Thrones , Mad Men, The Sopranos ed altre serie tv di quel calibro li. La regia non è male, forse un po’ sconclusionata e lasciata in carico agli effetti speciali nelle sequenze iniziali (quelle di botte, per capirci). A quanto pare Joss Whedon (regista degli Avengers, ma se non lo sapete dovete ripeter el’anno) ha presenziato e consulenziato un paio di scene, più che altro per creare un filo di intreccio tra i personaggi oltre a “me thor, me thunder!” “me loki, me deceit!”. Il film gode anche di qualche momento ridanciano messo li a spezzare sequenze che altrimenti rischierebbero di diventare eccessivamente noiose.

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ah, you lovable bastard, you

Se c’è da trovare un difetto enorme al film (oltre a buchi di sceneggiatura di cui non posso parlare, perchè spoilererebbero un bel po’) è che Loki ruba la scena a tutti gli altri ogni volta che è sullo schermo. Non è difficile capire perchè; Loki è sempre stato uno dei villain più accattivanti dell’universo Marvel, e l’interpretazione di Hiddlestone è veramente spot-on. Che in futuro ci sia spazio per un film solo su di lui? non si può che sperare.

Thor 2 (per comodità) mi è piaciuto. Va visto come quello che è: un filmone d’azione, di gente che si mena, di eroi tamarri e di cattivi adorabili. Non si può certo entrare in sala aspettandosi un film di Tarantino o un altro Avengers. Per il suo scopo, è ben eseguito e piacevole.

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