Far over the Misty Mountain cold

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Questo weekend siamo tornati ai Monti. I Monti non si trovano nella terra di mezzo, ma nella provincia di Lecco. Quindi potrebbe essere la terra di mezzo, se solo la terra di mezzo fosse interessante quanto un mozzicone di sigaretta.

No, ovviamente scherzo; Primaluna è stata meta delle mie vacanze estive fin da quando sono pischello infante in fasce a quando ho avuto l’età per ribellarmi a tre mesi d’estate in un posto dove il massimo che succede è la festa degli alpini.

Non fraintendetemi: la festa degli alpini è una bomba, si mangia, si beve e si canta in dialetto. Ma è un giorno solo su novanta. Il resto è noia immortale. Eterna. come Noldor. Quindi un po’ terra di mezzo.

Il resto delle fantastiche attività disponibili sono il gioco agonistico della Scopa (praticato nei baretti a livelli di agonismo olimpico), le Bocce (come sopra), il Tennis (la mia incapacità in questo campo è seconda a nessuno) e l’escursionismo. L’escursionismo mi ha preso bene; si tratta in buona sostanza di partire con un branco di persone verso una meta dove ci si sfonderà di cibo e arrivare colà prima di tutti. La zona è anche più che adeguata allo scopo, grazie alla presenza della Grigna, ricca di escursioni importanti.

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not mordor

Comunque, tralasciando scorci nel bianco e nero della mio gioventù, quello che ho a Primaluna è una casa scavata nel dorso di una collina una rocca ricavata dai ghiacciai perenni una casetta su due piani riscaldata con tre stufe. E’ molto bello andarci d’inverno perchè i primi minuti sono vissuti nell’ansia che la stufa a pellet non si accenda, e le ore successive ad aspettare che quelle a legna prendano per bene e riscaldino (tentino di riscaldare) l’ambiente gelato.

“Perchè andare in questo rione infernale?”, vi sento chiedere nella mia testa se mi dimentico di prendere le pillole; “perchè sottoporti a questo salasso psicofisico?”.

La risposta, come spesso in questi casi, è “perché no?”.

In montagna ci andiamo per mangiare robe ipercaloriche cucinate da noi senza donne che ci dicono “metti a posto”, per giocare a giochi da tavolo come se non avessimo alternativa (non l’abbiamo) e a guardare tv spazzatura. In sostanza ci andiamo a ricaricare le batterie.

Iniziamo il weekend in modo super: le mie chiavi non aprono la porta di casa. Siamo a Primaluna alle dieci di sera con un gelo immortale, e la porta di casa non si apre. Beene. Dopo aver provato tutte le chiavi due volte (anche quelle della casa di Milano, che non si sa mai) chiamo mia madre che, dopo avermi chiesto se ero sicuro (“no mamma, effettivamente non ho provato le chiavi, ho solo provato un ramoscello ed un chiodo”) mi consiglia di tentare la finestra. Certo. perchè la finestra è aperta.

La finestra era effettivamente aperta.

Il menu della due giorni è stato semplice ma corposo: Zuppa di fagioli con salamella, bistecche di cavallo, salumi e formaggi.

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PROTEINE (e scoregge)

Il mix, generato nei cieli, di fagioli e tomino ha prodotto delle scoregge frequenti e tremendamente puzzolenti, del livello che i presenti (tra cui Jack e il Bardo, due pesi superpesanti del campionato scoreggistico) hanno deciso dopo una salva particolarmente viziosa e pressante di aprire la finestra per arieggiare la stanza. Nelle parole del bardo, esperto della disciplina, “i fagioli han fatto l’aria ma il tomino ha messo l’odore”.

Aggiungo; L’immagine featurata in questo articolo non è in bianco e nero. l’originale lo trovate di seguito.

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that snow

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