Putting the “Pain” in “Paintball”

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Da poco meno di un anno ho iniziato a giocare a Paintball coi soliti sospetti. Si tratta di uno sport divertente, che premia la velocità, i riflessi, e la sete di sangue.

Armati di marcatori che sparano palline di vernice ad una velocità attorno ai 320 chilometri l’ora al ritmo di circa 15 proiettili al secondo, due squadre si affrontano su un campo pieno di ostacoli, che possono essere regolamentari oppure scenari customizzati a seconda del campo in cui si gioca.

Si parla, quindi, di circa 900 palline di vernice in un minuto, assumendo che al fucile sia attaccato un serbatoio grosso come minifrigo. Più probabilmente si tratta di un paio di colpi, dato che per fortuna (?) nessuno di noi possiede ancora fucili elettrici, e la velocità del colpo dipende dalla velocità di pressione del grilletto.

Sapete cos’altro viaggia a 320 km/h? Gli oggetti lanciati in giro dai venti che si trovano tipicamente in un tornado di classe 3F. Le classi arrivano fino a 5F.

E’ chiaro come sia uno sporta che porta naturalmente all’introspezione e alla calma.

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in questa immagine, potete vedere l’introspezione che cola

Nonostante l’estremo sforzo fisico richiesto, dunque, il paintball è diventato uno dei tanti (pochi) sport che pratico, proprio in virtù del suo influsso terapeutico.

E poi ci si fa e si fa male al prossimo, in un environment in cui non ci si puo’ lamentare del fatto che ci si stia facendo male a vicenda.

Domenica dunque andiamo a giocare al nostro solito campo di Cisliano, dove siamo di casa come il cugino scemo che quando viene ti sbava sui giocattoli e rompe i tuoi lego. Rassegnato, il personale del campo ci arma di fucili e palline prima di abbandonarci al nostro destino nei campi nascosti tra i campi della campagna Milanese.

Incredibilmente, la giornata prosegue senza che mi ferisca o mi faccia male in maniere irreparabili (come al mio solito); Anzi, riesco a rimanere quasi intoccato fino all’ultima partita, in cui cado rovinosamente durante un confronto con Nick e lui, sportivamente, mi pianta una pallina nella gamba prima di controllare se sto bene.

E’ li che si alza, convinto di aver eliminato l’ultimo membro della squadra rivale, quando gli dico, con voce rotta, “guarda che c’è ancora jacopo”.

“oh cazzo!” dice lui, si riacquatta e si gira, giusto in tempo per vedere jacopo a cinque metri da lui piazzargli due palle in pieno petto.

Ah, le gioie del paintball…

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alla fine è una scusa come un altra per vestirsi da pirla

Dopo partita a base di salamella e birra, ovviamente; Inizia a fare freschino, al punto che mi tolgo la mimetica e le protezioni e il calore corporeo si condensa in vapore attorno alle mie maschie e virili spalle, e mi sento un po’ chensciro. Meno il fisico. E le arti marziali. E le cicactrici, ma non tutte.

Dopo aver ingollato la salamella, è il momento di una corsa scavezzacollo (not really) verso l’ufficio, dove mi attendono otto gloriose ore di turno. La domenica è sempre bello perchè se non succede niente puoi stare un po’ in standby, insomma, non ci sono guasti, siamo un cnetro guasti…

E’ con enorme gioia e piacere che apprendo, dunque, che invece c’è qualche sola in corso. La sola rimarrà in corso durante tutto il turno e verrà da me donata al mio cambio, anch’esso smanioso di mettere le mani su cotanta sola.

Ad un certo punto sto parlando con un mio pari di un’altra società italiana, e gli chiedo di misurare una tratta di loro competenza per stabilire se c’è o meno un taglio fibra.

Come funziona: ognuno per propria competenza, gli ISP italiani misurano la lunghezza di fibra ottica lanciando un segnale sul cavo e misurando il tempo che ci mette a tornare. Confrontano questa misura con quella di rilascio, e stabiliscono così se il cavo è improssivamente diventato più corto per mano divina o guasto terreno.

“mi serve dunque che misuriate da Bolzano vero Verona”
“ok, mi dici dove vedte l’interruzione?”
“…no, lato nostro è tutto ok, mi serve che misuriate il vostro lato”
“ok, ho capito, ma a che km vedete la rottura? sul nostro lato?”
“ma se lo sapessi secondo te avrei bisogno di chiedertelo?”

E poi ci si stupisce che in italia internet vada male…

 

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