Daddy Issues

Standard

Stavo andando a prendermi la cena quando mi son detto, invece del solito Kebab del venerdì sera in ufficio, faccio un salto veloce al Billa, dove la spesa è Bella, e mi sparo un po’ di affettato e frutta.

Non solo la spesa è bella, da billa.

Arrivo al supermercato e trovo tutte le porte aperte. Entro cercando di capire se fosse chiuso o cosa, e una signora di mezza età (ma ben avviata verso la senilità) mi guarda fisso e mi dice:

“stia attento all’uccello”

Capisco subito che la situazione è grave e pongo tempestivamente le mani in posizione di difesa

“come scusi?” investigo.

“l’uccello, c’è un uccello nel supermercato!”

sul momento non capisco, poi mi accorgo che un piccione sta fluttuando bellamente sugli scaffali mentre un commesso lo insegue con una scopa bestemmiando in spagnolo.

Un’altra bella giornata nella città di dio, non posso fare a meno di pensare.

Mi procuro frutta in quantità e mi reco al banco dell’affettato, dove la signora che ho incrociato all’ingresso comunica con solennità che il pennuto e’ stato ammazzato a colpi di cartellone dal dipendente spangolo (che passando conferma di aver stordito il piccione e di averlo cacciato fuori, senza ucciderlo; evidentemente la nonna è assetata di sangue), e cerca di convioncere la salumiera a mollare il mio affettato a metaà per affettarle mezzo etto di mortadella fina fina.

Mi dirigo alle casse con il passo spedito di chi teme che se rimarrà ancora in manicomio verrà dotato di comoda giacca bianca, maniche opzionali.

In cassa sono dietro alla strana coppia.

Lei: bionda, tiratissima, nervosissima, pochette rosa fluo a contrasto con giacca di pelle nera con borchie oro e pantalone bianco. Stivale, tacco da 15 cm puliti.

Lui: re dei tamarri. giacca di vigogna tra il maròn e il grigio scuro, sotto maglia in sembra cotone ma forse è lana, sciarpe, pantalone color crema, le scarpe non le ho viste ma voglio immaginare dei mocassini improponibili.

Comprano arance, patate e poco altro.

Mentre sono in attesa arriva un tizio (arabo? boh) con in mano mezzo bancale di sale e mi chiede,

“sgusa amigo è vino?”

ci metto due minuti a capire che mi sta chiedendo se è Fino, gli rispondo di no, provo a vedere se riusciamo a trovare il sale fino assieme. Niente sale fino. gli consiglio di chiedere in cassa.

Va, portandosi un pacco di sale grosso per evitare fraintendimenti.

“sgusi signorina dove trovo il vino?” (protendendo il sale davanti a sè)

“il vino, corsia sei” risponde la cassiera

“no no, sale vino!”

“ah, sale fino? corsia uno”

il tizio si allontana felice, mentre la strana coppia lo guarda disgustata. Lei guarda lui e poi dice:

“una volta non era così, era meglio”

I due mi stanno subito simpatici.

Arriva il momento di pagare, la cassiera propone un perentorio DIECI E CINQUANTA, al che il maschio tira fuori i soldi.

lei: “no, no, li ho”
lui: “ma fa niente, mi ridai cinque euro” (cavaliero)
“no se ti dico che li ho li ho dammi un attimo”
“ma non-”
“DAMMI UN ATTIMO”

strappa i soldi di mano alla cassiera, che intanto indossa la maschera di una che è li dalle 13 e non ha proprio voglia di vedere “Sono una donna autosufficiente”, dramma in due parti con protagonista la signora bionda.

la bionda fruga un pò, produce ticket e monetame, quando ad un certo punto sbotta

“ecco mo vedi che è mio padre che mi chiama” (evidentemente c’è un telefono che vibra silenzioso)

risponde al telefono con questa faccia:

http://www.dreamstime.com/-image13976997

solo belle notizie

“Pronto, papà?!” esordisce, tutta sorrisi e miele. Poi la faccia diventa repentina questa:

Angry woman talking on the phone

I'm so angry I'm watermarked

I’m so angry I’m watermarked

“Ah, mamma? no ho già fatto la spesa. No. no. ciao” tutto detto in due secondi scarsi. Poi rivolta alla cassiera, ancora colando dolcezza:
“ciao eh!”

Viva al gente, cantava il saggio, la trovi ovunque vai.

Purtroppo.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *