Marchi sulla Pelle: Invictus

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Ah, il Natale; per un anno me ne frego della gente, e poi mi ci trovo catapultato dentro per recuperare beni materiali da immolare in sacrificio.

Fortunatamente coi miei amici si risolve offrendoci vicendevolmente alcolici in un tentativo quantomai patetico di alleviare la durezza della vita. Evidentemente sbagliamo.

Evidentemente non sono abbastanza alcolici, o non sono quelli giusti.

Ho passato una settimana che definirò interessante, perchè questo è un blog per bene e le parole “di merda” mi fanno sembrare una femminuccia lagnosa.

Ho passato, diciamo, una settimana intensa e pregna di programmi, che partorirà una settimana altrettanto intensa e pregna di programmi, che partorirà una strage in un centro commerciale, o il sequestro di un aeroporto e di tutti gli aerei che vi devono atterrare il giorno di natale.

Tralasciando una lunga e noiosa lista delle mie commissioni, questa settimana ho girato, fatto acquisti, visto film e preso appuntamenti; E credo che la cosa più importante accadutami sia proprio l’aver preso finalmente un appuntamento per un tatuaggio.

E’ da qualche anno che rimugino sull’idea di farmi tatuare qualcosa, ma non vado matto al pensiero di avere addosso un adesivo che hanno altre centoventi persone; non credo si tratti di vanità, piuttosto di qualcosa del tipo “se te lo devi tenere per sempre, sia almeno segno distintivo”.

Per un po’ ho pensato di tatuarmi il simbolo del riciclo o un bel “100% Biodegradabile” da qualche parte, ma pure queste idee sono diventate tragicamente di moda.

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non poi così originale

Alternativamente, in una deriva mistico-religiosa, ho pensato di marchiarmi il simbolo degli Antichi da qualche parte, come protezione dovessi mai finire faccia a faccia con un segugio di Tindalo o con il Grande Cthuhlu in persona; Ma mi sono reso conto che si sarebbe trattato di sacrificare originalità per protezione, e comunque il simbolo degli Antichi è facile da tracciare se hai bisogno di protezione da pseudo-divinità extra dimensionali votate alla distruzione dell’umanità perchè fanculo ecco perchè.

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lei è protetta dalle insidie degli Dei Anziani. e tu?

Dopo lungo riflettere (nel senso, ci ho pensato poco ma per lungo tempo),h o scelto come tatuaggio un simbolo; Un oggetto che rappresenta o suggerisce un’idea, un credo, o un altro oggetto materiale.

Ho scelto un simbolo del Sole Invincibile.

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original design, do not steal, etc

Ok, ok, ammetto che chi mi conosce potrebbe non ritenermi esattamente la persona più solare del pianeta, ed è cosa nota che di batoste nei denti ne ho prese abbastanza, metaforiche e reali, dall’essere lontano dall’invicibilità classica del Pelide Achille (che infiniti lutti addusse agli achéi).

Ma comunque…

Ho scelto il Sol Invictus per l’idea che rappresenta (è un simbolo, ricordate?); Il Sole è un qualcosa di sempre presente nelle nostre vite (HURR DURR NON DI NOTTE HAR HAR)(E LA LUNA DI CHE LUCE BRILLA SECONDO TE), e che se ne frega di quello che succede. Non un fregarsene meschino come può essere quello dell’uomo, ma un fregarsene astronomico; un fregarsene che può mettere in prospettiva quello che ti capita. Puoi avere le sfighe che vuoi, ma domani il sole sorgerà lo stesso fottendosene di te, di lui, di loro. Il domani verrà comunque, anche se oggi sembra impossibile tirare avanti. Oggi può essere una giornata di merda, ma domani andrà meglio. Potrebbe andare peggio, ma speriamo vada meglio.

“ok, papà castoro – potreste dirmi – e vada per il sole, simbolo di rinascita nelle culture pagane, di rinnovamento e di energia; ma Invincibile che mi significa?”

Diciamo che la traduzione bella bella di Invictus sarebbe più “mai vinto, inconquistato”. E nel mio personale breviario di frasi da ripetermi quando la vita va male, questa definizione si accompagna con la massima “cadi sette volte, rialzati otto”, che elaboriamo con “non hai perso finchè non ti sei arreso”. Ovvero: La vita può prenderti a calci, può andarti male, ma finchè avrai la forza di volontà di tirare avanti (e dovresti – d’altra parte domani sorgerà che ti piaccia oppure no) non sarai mai vinto. Potrai fallire N volte, ma finchè riproverai N+1 volte, non sarai mai sconfitto.

Invictus.

Ovviamente, come in tutto quello che faccio, arrivano contaminazioni dalle parti più inaspettate. La corona esterna sembra un incrocio tra il simbolo degli Orzhov e il sole di Rapunzel (Tangled, Disney). Non so come funzioni l’archivio del mio cervello. Gli allibratori danno forte “male”, ma anche “accazzo” va piuttosto bene.

suns

Prossimamente per la Disney: Teysa Orzhov e la ricerca di se stessi

Per l’interno ho scelto ulteriore simbolismo; Un labirinto svelato a metà. Un po’ perchè, nell’accezione dantesca, in questo momento sono nel mezzo del cammin di nostra vita; Un po’ perchè l’idea è che il labirinto simboleggi appunto il percorso che ognuno di noi compie, alla ricerca del proprio “centro”. Questo percorso è complicato (un labirinto, hurr), e non è mai chiaro nella sua totalità. Non esiste una mappa; possiamo provare a raggiungere il centro, fallire, e riprovare.

Xzibit

yo dawg I’ve heard you like symbols, so we put symbols in your symbols so you can symbolize while you symbolize

Qesto tatuaggio cosa rappresenta per me? Qualcosa che sono? qualcosa che vorrei essere?

La risposta migliore credo sia: entrambe. Un pò come Born to Kill e il simbolo della pace; questo tatuaggio dimostra agli altri (e ricorda a me stesso) il dualismo dell’uomo.

Sole Inconquistato. Sol Invictus.

O, nelle parole di qualcuno più bravo di me:

It matters not how strait the gate,
How charged with punishments the scroll,
I am the master of my fate:
I am the captain of my soul.

William Henley, Invictus

 

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