Conflitti Galattici II: La bela Gigogin

Standard

Da anni, ormai, quando mastero qualsivoglia gioco di ruolo da tavolo (e spesso quando gioco) le campagne partono con un proposito condiviso da tutti: “mi raccomando, campagna seria”.

Da anni, questo proposito viene infranto alla seconda sessione, esattamente come è successo con Guerre Stellari.

Abbiamo lasciato i nostri eroi (per mancanza di altri termini) fuori da un Canyon pieno di tusken bruciati, con un tot di fucili in vario stato di consumo e un quintale cubico di “vestiti tusken, varie taglie” che per un motivo o per l’altro hanno insistito per caricare sulla nave.

La nave che, nel frattempo, ha deciso che non ama un granché il suo nuovo e quipaggio e sta preparando un paio di tiri mancini.

Trascinando un cane umanoide morto e un umano canoide morto, i nostri bandidos tornano in città, consegnano l’holocron e si tengono la macchina, inventando scuse patetiche per coprirne la scomparsa.

“ragazzi questo speeder ha un problema, mi sa che mancano le ruote”
– Il Meccanico

Rattoppati alla bell’emeglio i due disgraziati dello spazio, la ciurma più multirazziale del cosmo si prepara ad allontanarsi dal pianeta per perseguire la propria missione, non prima però di aver venduto il carico di armi e vestiti tusken nel locale negozio di chincaglierie.

Entrano con il fiero cipiglio di chi può vendere il ghiaccio agli esquimesi, ne escono con una manciata di crediti ed una giacca di pelle (che il Bhotan, Nick, procede a indossare e riempire di pulci immediatamente).

“ehi, non puoi prendere tu la giacca! è loot del gruppo!”
“chi ha due pollici e se ne frega?”
*punta a se stesso*
“non hai i pollici opponibili.”
“beh, allora, chi ha due.. uuh.. oh”

Dopo aver fatto il pieno di super verde, il Bardo esegue l’ingresso in atmosfera con una manovra da libro di testo, sotto il titolo “101 errori comuni nello sgancio dall’attracco”.

Star_Wars_E_A_W__Damaged_Ship_by_CheatzCty

“no ragazzi, vi assiscuro che è così che si fa” – Bardo

Forse per questo a metà tragitto la nave balza fuori dall’iperspazio comunicando al bardo la presenza di una nave sugli scanner a corto raggio. Frenetici minuti passano, nei quali i nostri eroi si rendono conto nell’ordine:

1 – il loro pilota (il Bardo) su tre manovre ne ha cannate due;
2 – le uniche armi sono i Kalashnikov dello spazio, in quanto le torrette automatiche non sono state ancora riparate;
3 – i sistemi di comunicazione non sono ancora stati riparati, quindi con tutta probabilità non funzionano, o funzionano male;
4 – guardando fuori dalle finestre spaziali (lol) non si vede niente, quindi la nave è sicuramente schermata, probabilmente per motivi sinistri.

Il bardo prende dunque la prima delle sue decisioni esecutive, stabilendo la necessità di un contatto amichevole con la nave ignota, andandoci a sbattere lentamente (velocità di crociera nello spazio della nave a cui sono a bordo: abbastanza da distruggere qualsiasi cosa con cui vengano a contatto).

La nave dunque si dirige verso il punto in cui sul radar è segnalato l’altro incrociatore, impatta e non succede niente.

“That was a joke. ah ah.”, dice l’intelligenza artificiale.

Dopo un tentativo finito male di disinstallare l’AI, il viaggio prosegue.

quadrante

l’ameno settore imperiale

L’arrivo sul pianeta Gigogin, stella di bellezza del settore (spesso chiamato La Bella Gigogin, proprio per questo motivo) è privo di eventi, se non si considera un ennesimo specchieto saltato durante un attracco non proprio perfetto in cui nicolas cerca di strappare i controlli al bardo per dimostrare che pilota bene uguale (e tragicamente fallisce, ma non così tanto da far notare la differenza rispetto alla guida del Bardo).

 

 

“eh qui sono puliti puliti cinquecento crediti di lavoro, dottò, o settecinquanta con fattura”

Arrivati sul pianeta i nostri tentano di superare la dogana armati come lanzichenecchi, e in tutta risposta i gentili ma fermi ufficiali doganali requisiscono, letteralmente, armi e bagagli.

Questo per fortuna non impedisce ai nostri eroi disgraziati di trovare il loro contatto, schivare un paio di pacchi da napoletani dello spazio e consegnare gli holocron porno. no, le bibbie. No, i porno.

“Alla fine li ho anche visti, non è che ci sia molta differenza, le bibbie sono un filo più prosaiche forse”

Giusto per non fare viaggi a vuoto, accettano di contrabbandare fuori dal pianeta un altro Bhutan colpevole di crimini contro l’ecclesiarcato locale (non hanno nemmeno chiesto cosa aveva fatto; poteva essere uno stupratore seriale e l’avrebbero accolto a braccia aperte. Mi sembra di sentirli “tanto al massimo gli sparavamo in culo”. Credo che ci si senta così ad avere dei figli).

I due cani (nick e il passeggero) prima si annusano i rispettivi culi, poi accendono un falò attorno al quale mugolano e guaiscono e ululano come fessi per due ore, poi nick divide la sua droga con il passeggero, poi la divide con il jack, che però stava dormendo.

Jack si sveglia un po’ frastornato e senza riuscire a muovere bene il collo, che per un kaminoano può essere un problema.

Anche l’arrivo su Katoblepas è privo di eventi; per una volta il bardo riesce a piazzare un testacoda spaziale e a parcheggiare come il Niki Lauda de noartri, giustificando il suo stipendio da pilota. Jack, che nel frattempo tiene i libri contabili del gruppo, si accorge che stanno facendo più soldi come camionisti che non a consegnare l’astronave. Unanimamente il gruppo decide di investire quanto guadagnato in upgrade per la nave, riparazioni e poi scappare fottendo la nave al proprietario.

La cosa mi stupisce, più che altro perché pensavo che l’avrebbero deciso alla sessione uno, minuto due.

Consegnati i porno spaziali dello spazio siderale, Nicloas e Jack portano a termine una transazione della madonna; Mille crediti ed una giacca di pelle poco usata in cambio di un droide protocollare in miniatura (“come topolino, pantaloncini coi bottoni e tutto”) e un droide navigatore senza gambe. In pratica un bidone aspiratutto con una presa USB.

L’idea geniale è di scaricarci sopra un modulo dell’AI della nave per portarsela in missione.

Un’AI mezza pazza che li prende in giro per idvertimento.

Armata.

Non vedo cosa possa andar storto.

 

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *