Conflitti Galattici: Il Tusken, la Nave e le sostanze psicotrope scritte in tabella C

Standard

Erano ormai due settimane che erano bloccati su quel sasso dimenticato dall’Impero ai confini della galassia. Due settimane da quando la loro nave, la North Star, era andata distrutta durante un rocambolesco tentativo di atterragio. 

Due settimane da quando erano entrati per la prima volta nella squallida cantina in attesa che Kalpur, il contatto di Error su questo pianeta, trovasse loro un guscio per andarsene.

Era solo una settimana, però, che l’impero era arrivato con i suoi ufficiali giudiziari, ingegneri, ragionieri e misuratori in genere. Uomoni serissimi, armati di cartellette e datapad e holocron, scortati da stortroopers, che hanno chiuso gli spazioporti e bloccato gli atterragi mentre inventariavano ogni singolo mozzicone di questo pianeta.

Le cose non andavano bene per… per…

Ok ragazzi, chi è il leader?

“lui” dicono in cinque. Quattro puntanto a Jack. Uno punta al Bardo.

Le cose non andavano bene per Error. L’equipaggio era di giorno in giorno più nervoso. 

“Nick, come si chiama il tuo personaggio?”
“…uuh..”

Il Bhutan stava dando fondo a tutta la sua paga al bar, e finita quella sarebbero iniziati i problemi. I due soldati se ne stavano tra loro, principalmente, ma uno aveva iniziato ad addocchiare i fucili degli stormtrooper e l’altro guardava sconsolato holonet di astronavi usate, qualità garantita. Anche per loro il tempo era limitato. L’unico che sembrava a posto era il meccanico. Ma cosa ne potevi sapere con quella gente? Un attimo sono tranquilli, l’attimo dopo hanno inserito un reattore a molla nel collo di qualcuno “per migliorare l’efficienza”.

Il comunicatore di Error iniziò a vibrare. Premette il pulsante sul fianco della piccola scatoletta che portava alla cintura.

“Error. che c’è?” disse.
“Sono kaplur. Forse ho un lavoro per voi.”

Error sospirò. Erano chiaramente nella merda. Ma in qualche modo sapeva che da qui in poi sarebbe solo andata peggio.

L’altra sera alla fine abbiamo iniziato con guerre stellari. E’ andata abbastanza bene; Sono riusciti a non mischiare holocron contenenti porni dubbiosi e illegali con holocron contenenti testi sacri e benedetti (duecento tonnellate di ognuno), e la droga che hanno comprato non si è (ancora) rotta e vaporizzata per un asilo nido.

Una cosa che mi piace di questo giuoco ameno è che, benchè sfrutti il regolamento di D&D, la mortalità è incredibilmente più ampia. Non ci sono cure magiche, ma solo interventi di primo soccorso che si fanno però a posteriori; In combattimento la tecnica “ci vado giù di testa dura” funziona per poco.

Una cosa che non mi piace è che non c’è un bestiario. Ogni nemico lo devo tirare su a mano. Oppure è un nemico di D&D reskinnato. Such things happen.

Ovviamente al minuto 0:47 nick esordisce con

“cerco lo spacciatore più vicino e compro un chilo di qualsiasi cosa venda”

Superata a fatica la tentazione di vendergli un chilo di crudo, l’ameno gruppo stabilisce così una tendenza verso il crimine male organizzato. Accettano un contratto che li spedirà su mondi lontani ed una nave nuova di zecca il secolo scorso.

La nave però funziona. A parte i motori atmosferici. Però funzionano quelli orbitali. Mi raccomando mano leggera col volante.

La nave inoltre possiede un numero imprecisato di compartimenti carichi di armi da fuoco antelucane, che tendono a cadere in testa durante le manovre mal riuscite.

E ci sono un sacco di manovre mal riuscite.

Per raccattare un po’ di crediti extra, i nostri eroi decidono di accettare un paio di lavori, tra cui uno adirittura sul pianeta stesso; recuperare un holocron che un corriere doveva consegnare. Il corriere sembra disperso lungo la strada. Potete verificare?

Verificano. Sono pieni di strumenti adeguati.

Avvicinandosi alla zona interessata, un canyon, il bardo decide di tentare un barrell roll. Gratta via la vernice da un lato della nave, mischia gli holocron porno con quelli religiosi, scopre altri otto kalashnikov dello spazio. Li scopre con la testa. Ouch.

Procedendo con le indagini, i nostri eroi scoprono un sistema di caverne di fianco alla macchina del corriere, abbandonata in mezzo alla strada. Le caverne sono piene di Tuskan. O meglio; di Tuskan e di personaggi con una fantastica capacità di tirare uno, due e tre.

Se solo esistessero i critical fumble…

Incredibilmente il nostro piccolo cartello della droga semovente sopravvive alle caverne e incrocia le spade con il leader dei Tsuken, solo che al posto delle spade incrociano i fucili, e solo che invece che i fucili incrociano delle pistolette trovate in un cassonetto (loro) con un fucilone supermassacrone megasparone a canne multiple (i tusken).

Sono quasi morti soloin due, quindi per lo standard del gruppo è una vittoria sfolgorante.

Nel prossimo episodio: Nello spazio non ci sono autogrill. La rustichella portatevela da casa.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *